Questa mattina a Torino alcuni/e solidali si sono recati davanti la sede dell’Alenia, società del gruppo Finmeccanica impegnata nella produzione di armamenti militari, fabbrica di morte e leader della produzione di veicoli da guerra quali elicotteri ed arei . Uno striscione con scritto “Erdogan assassino, Alenia complice. #BoycottTurkey” è stato posizionato davanti l’ingresso della fabbrica sul trafficato Corso Marche, mentre il caccia bombardiere che fa bella mostra nella rotonda tra Corso Marche e Strada Antica di Collegno, è stato colpito con vernice rossa mentre un altro striscione denunciava come “La Turchia uccide i Curdi con le armi italiane”.
Nella guerra che lo Stato Turco sta portando nuovamente avanti negli ultimi mesi, da una parte contro il PKK e dall’altra contro la popolazione civile del sud-est del paese, l’Italia (nelle vesti del gruppo Finmeccanica) sta giocando un ruolo primario grazie alla fornitura di armi e veicoli militari che quotidianamente la Turchia utilizza per uccide donne, uomini e bambini. Di fatto l’Italia è complice del massacro e della pulizia etnica che sta colpendo centinaia di migliaia di Curdi con oltre 400 persone uccise da Luglio 2015 ad oggi.
Fermare immediatamente la vendita di armi alla Turchia!
Fermare immediatamente il massacro del popolo Curdo del Bakur!
Chi rimane in silenzio è complice, non sostenere questo crimine, prendi parola!
“Per Finmeccanica la Turchia rappresenta soprattutto un partner industriale anziché un semplice mercato potenziale”, spiegano i manager del colosso militare-industriale italiano. “Nel corso degli anni, la stretta collaborazione tra le società del gruppo e le loro controparti turche ha portato a una solida partnership industriale che si estende ai settori della difesa e della sicurezza. Le attività spaziano da elicotteri per applicazioni militari…”
da “Turchia alla guerra in Kurdistan con le armi Finmeccanica” di Antonio mazzeo