21 Luglio 2015 – Non si può restare in silenzio! Presidio di solidarietà contro l’attacco all’Amara Center di Suruc

LA COMUNITA’ CURDA DI TORINO INVITA TUTTE E TUTTI A SCENDERE IN PIAZZA, MARTEDI’ 21 LUGLIO, ALLE ORE 17 IN PIAZZA CASTELLO!

CKbZHq2WUAIRoe4Alle 11 di ieri mattina, Lunedì 20 Luglio, un nuovo ed infame attacco ha colpito il cuore del Kurdistan resistente, nella cittadina di frontiera di Suruc in Turchia, città gemella di Kobane che si trova giusto a pochi chilometri dall’altra parte del confine. Una grossa esplosione ha colpito l’Amara Center, il centro culturale Curdo di Suruc, dove si erano radunati diversi centinaia di attivisti che si apprestavano a raggiungere la città di Kobane per sostenere la ricostruzione della città.
Erano circa 300 gli attivisti della Federazione dei giovani socialisti di Istanbul che avevano avanzato una richiesta ufficiale alla prefettura di Suruc per poter entrare legalmente a Kobane, richiesta che non è stata autorizzata. Gli attivisti avevano come progetto quello di costruire un parco giochi e portare aiuti in città ed in particolare giocattoli ai bambini di Kobane.
Durante la conferenza stampa un vigliacco attacco suicida ha colpito il centro e secondo fonti ufficiali del Ministero dell’interno Turco al momento sono 27 le vittime confermate ed oltre 100 i feriti, anche se purtroppo questo sembra un bilancio destinato a salire.
Subito dopo l’esplosione la polizia Turca è intervenuta usando idranti e sparando lacrimogeni contro la popolazione.
L’Amara Center in Suruc in questi mesi è stato uno snodo per la solidarietà verso la resistenza del Rojava. L’attentato di questa mattina ha colpito un simbolo di Suruc, un luogo di iniziativa sociale e politica, di solidarietà internazionale che in questi mesi ha raggiunto Kobane ed il confine Turco-Siriano in sostegno alla rivoluzione del Rojava.
L’ennesimo vile attacco contro la resistenza Curda: dopo le bombe di Amed (Diyarbakir) che ha provocato 5 morti e 400 feriti, l’attacco contro Kobane del 25 Giugno con oltre 230 morti, oggi si colpisce Suruc e con essa le migliaia di persone, attivisti, solidali, giornalisti ecc. che dall’Amara Center sono passati, trovando accoglienza, un sorriso, un aiuto e tante persone speciali.
Denunciamo con forza il ruolo di connivenza che vede il governo Turco complice e finanziatore dell’ISIS ed Erdogan come colui che ha le mani sporche di sangue, responsabile e mandante politico di questa strage.

Contro gli attacchi dell’ISIS e la complicità dello Stato Turco non si può restare in silenzio!
Mobilitiamoci tutte e tutti!

Appuntamenti nelle altre città:

a MODENA ore 18
a ROMA ore 19 in P.zza della REPUBBLICA
a PARMA ore 21 in P.zza Ss. ANNUNZIATA,
a MILANO (il 22 luglio) ORE 16 in P.zza DUOMO,
a CAGLIARI (22 luglio) ore 10 Pzza PALAZZO


Giov 16 Luglio 2015 – Esperienze dalla Carovana per il Rojava | DEMOKRATIA OFF (Cavallerizza Occupata – Via Verdi 9)

11731698_1025265630826383_5559764836317213802_oGiovedì 16 Luglio 2015 – Cavallerizza Occupata (Via Verdi 9 – Torino)

Racconti dalla Carovana: “Dalle strade di Kobane alle piazze di Amed”

Resoconto con i compagni e le compagne che hanno partecipato da Torino alla Carovana per il Rojava (http://carovanaperilrojava.noblogs.org/)
Un mese di viaggio tra le strade di Kobane e le piazze di Amed, tra i territori del Kurdistan Bakur e del Rojava. Dal 13 al 23 maggio scorso a Kobane per portare a termine la prima tappa della carovana di solidarietà internazionalista. Dopo mesi di iniziative di sensibilizzazione, contro-informazione e raccolta di fondi e medicinali la Carovana è partita da Torino per raggiungere la città che ha resistito e si è liberata dalla barbarie dell’ISIS per consegnare gli aiuti raccolti. Successivamente dal 30 maggio al 7 giugno altri attivisti della Carovana sono stati in Bakur, come osservatori internazionali in occasione delle elezioni politiche che si sono svolte in Turchia il 7 Giugno e che hanno visto il successo della nuova formazione della sinistra Curdo-Turca HDP.
Kobane è un fiore da far crescere e da continuare a difendere. Contro gli attacchi dell’ISIS e la complicità dello Stato Turco un appuntamento di informazione e solidarietà con la resistenza dei popoli in lotta!

Dalle ore 20 Apertivo Benefit carovana per il Rojava – Alle 21 inizia serata


Appello Internazionale per la ricostruzione di Kobanê e per l’apertura di un corridoio umanitario

IMG_3093Il 15 settembre 2014 i Daesh hanno lanciato la loro prima ingente offensiva contro il cantone curdo di Kobanê, in Siria. La popolazione curda, guidata dalle forze di autodifesa del popolo ( YPG e YPJ) ha organizzato una grande difesa contro l’attacco. La resistenza di uomini e donne all’interno di Kobanê, è stata una battaglia per la democrazia, per i diritti umani, per un futuro comune, per la legittimazione e l’uguaglianza delle donne nella società . Il supporto della Coalizione Internazionale è stato prezioso ma non sufficiente.

Kobanê è stata liberata dopo 134 giorni di resistenza, ma tra il 25 e il 27 giugno l’ ISIS ha compiuto l’ennesima strage contro l’umanità: più di 200 civili, la maggior parte dei quali donne e bambini, sono stati brutalmente assassinati. La minaccia non è stata quindi rimossa.

La città risulta quasi completamente distrutta: i servizi essenziali quali acqua ed elettricità, i rifornimenti di cibo e i le cure sanitarie sono ai minimi livelli o addirittura inesistenti. Lo Stato Islamico inoltre, dimostrando ulteriormente la sua brutalità, ha dislocato migliaia di mine per impedire il ritorno della popolazione nelle proprie terre.

Pertanto è necessario garantire ai rifugiati la possibilità di rientro nella propria città in modo sicuro, sostenendo la ricostruzione delle infrastrutture basilari, al fine di assicurare loro una vita dignitosa.Nonostante la liberazione il cantone è ancora sotto embargo.

Kobanê è circondata da Daesh. Il confine con la Turchia risulta quindi fondamentale. La popolazione di Kobanê ha urgentemente bisogno di un corridoio umanitario per ricevere gli aiuti necessari al fine di proteggere,rifornire e ricostruire la propria città.
Appello ad andare a Suruç lungo il confine con Kobanê dal 12 al 17 Settembre 2015 Continue reading


Giov 9 Luglio 2015 – Biji Kobane! Una giornata di lotta, informazione e solidarietà con la resistenza dei popoli del Rojava!

9-luglioCarovana per il Rojava presenta:

Giovedì 9 Luglio 2015 – Dalle 17 alle 24 ℅ Giardini Reali – Torino

BIJI KOBANE!
Kobane è un fiore da far crescere e da continuare a difendere. Contro gli attacchi dell’ISIS e la complicità dello Stato Turco un appuntamento di lotta, informazione e solidarietà con la resistenza dei popoli del Rojava!

Ore 18: Presentazione del libro “Kobane Dentro – Diario di guerra sulla difesa del Rojava” di Ivan Grozny Compasso. Sarà presente l’autore.

A seguire

Apericena Benefit
Assemblea di aggiornamento sulla situazione di Kobane e racconti del viaggio della Carovana per il Rojava
Mostre Fotografiche
Proiezioni Video
Banchetti & Distro

Benefit Carovana per il Rojava

http://carovanaperilrojava.noblogs.org/
carovana_rojava@inventati.org

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Dalle strade di Kobane alle piazze di Amed

Un mese di viaggio tra le strade di Kobane e le piazze di Amed. Dal 13 al 23 maggio scorso siamo stati a Kobane per portare a termine la prima tappa della nostra carovana di solidarietà internazionalista. Dopo mesi di iniziative di sensibilizzazione, contro-informazione e raccolta di fondi e medicinali abbiamo raggiunto la città che ha resistito e si è liberata dalla barbarie dell’ISIS per consegnare i nostri aiuti. Successivamente dal 30 maggio al 7 giugno Continue reading


Ven 19 Giugno 2015 – Serata d’informazione e solidarietà con la resistenza in Rojava @ Alp Club Pinerolo

11401272_1119938188033352_7601731357287688247_nNonostante le difficoltà dovute alla devastazione della guerra e alla chiusura della frontiera turca, le donne e gli uomini della regione del Rojava hanno avviato un’esperienza di autogoverno, senza stato nè frontiere, costituendo una società in cui uomini e donne sono liberi di autodeterminarsi come pari; in cui tutte e tutti partecipano alla gestione della comunità in modo diretto e condiviso; assumendosi, tra le altre, la responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle risorse naturali.

Ce ne parleranno membri della “Carovana per il Rojava” di Torino appena tornati dalla regione dove hanno consegnato medicinali e fondi raccolti nei mesi precedenti e attivisti italiani e curdi.

Una serata per condividere esperienze, confrontarci e costruire solidarietà attiva.

INGRESSO LIBERO SENZA BISOGNO DI TESSERA ARCI

Ore 19 Cena (da ciascuno secondo le sue possibilità a ciascuno secondo la propria fame…)
ore 20 Inizio serata

Via Bignone 89 – Pinerolo


Merc 17 Giugno 2015 – Kurdistan: racconti, foto e video da Kobane @ Johar (Via Santa Giulia 42 – Torino)

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Strage ad Amed (Diyarbakir): 4 morti e oltre 400 feriti al comizio HDP

Oggi era il giorno del grande comizio dell’HDP nella città castello dei Curdi.

Amed (Diyarakir) dalle prime ore del mattino si è svegliata con le strade invase da caroselli festanti e le attese non sono state tradite con centinaia di migliaia di persone che hanno raggiunto da diverse parti della città la Piazza della stazione che si è andata riempiendo in un clima di festa. Una piazza bella, allegra e colorata, con tantissimi M1110001bambini e persone di ogni età, di quelle che difficilmente abbiamo avuto modo di vedere con i nostri occhi e che ci ha ricordato da vicino il clima che abbiamo respirato poco più di due mesi fa durante i festeggiamenti per il Newroz. Balli e danze tipiche, canti e cori si sono susseguiti per tutto il pomeriggio in attesa degli interventi dei parlamentari e dei candidati HDP.

11350479_10153103253928005_2399033391407754471_nDurante uno degli ultimi interventi, quello di Idriss Baluken, poco prima del comizio finale di Selahttin Demirtas (co-presidente HDP) è avvenuta una prima esplosione, simile a quella di una bomba carta,  in un cestino per l’immondizia. A pochissimi minuti di distanza una seconda, e ben più potente esplosione, è avvenuta nei locali di una cabina elettrica proprio di fronte al palco dove erano ammassate migliaia di persone. Scriviamo questo report con ancora nelle orecchie l’enorme boato che ci ha investito e con negli occhi le terribile scene di devastazione e morte; i feriti trasportati a braccia, il suono delle ambulanze ed il pianto Continue reading


Un chai al centro culturale curdo con Farquin e Giyasettin Sehir 

Insieme ad un compagno Curdo percorriamo le strette vie della città vecchia di Amed in un frenetico via vai di gente, tra gli odori del bazar dove decine di banchetti preparano cibo a tutte le ore mentre la musica del furgone elettorale dell’HDP fa ballare le persone al suo passaggio.

2015-05-31_10.48.37Qui millenni di cultura si intrecciano con la storia di oggi, quella della lotta, del PKK, di Ocalan fino ad arrivare al Rojava, a Kobane. Lo leggiamo sui muri scrostati dal passare degli anni, lo vediamo nei volti degli abitanti che ci sorridono e ci salutano al nostro passaggio mostrandoci il segno della vittoria.

Un grosso portone di pietra nera ci segnala l’ingresso al “Dicle Filat Kultur Merkezi”, il centro culturale curdo aperto dal 2003 ad Amed, che continua così la storia iniziata nel 1991 ad Istanbul col “Navenda Canda Mezopotamya”. Qui i militanti di tutte le età svolgono attività  musicali, di arte, teatro, spettacolo e ballo organizzando corsi frequentati ogni anno da migliaia di giovani e meno giovani. Nel cortile interno, accompagnati dallo scrosciare dell’acqua di una piccola fontana, ci accomodiamo tra i tavolini invitati a bere un chai con alcuni responsabili e artisti del centro.

Ci spiegano da subito l’importanza di 2015-06-05_09.56.15salvaguardare, curare, nutrire la cultura curda sia come patrimonio dell’umanità, in quanto Kurdistan e la Mesopotamia culla della civiltà, sia come arma vera e propria per i curdi contro la repressione e le politiche imperialiste che vogliono cancellarne le radici e assimilarne la cultura.

Con un passato ultramillenario la cultura curda è stata tramandata oralmente attraverso i cantastorie che ne hanno salvaguardato la lingua, le storie di lotta, d’amore e di libertà. Oggi come ieri cantautori, attori, ballerini e registi continuano nella tradizione, nonostante questo significhi attirare su di se le attenzioni di chi da decenni cerca in tutti i modi di cancellare l’esistenza di un popolo vietandone la lingua, costumi e tradizioni. Un clima di tensione e di perenne repressione colpisce tutti coloro che svolgono le attività artistico-culturali. A decine sono stati arrestati, privati della libertà piuttosto che ancora sotto processo (con imputazioni che vanno dai 20 ai 30 anni) per la loro militanza nel centro culturale. Le retate, il sequestro degli strumenti, le intimidazioni di chiusura immediata sono tra le tante pressioni che il centro subisce spesso dalla polizia turca.

2015-06-05_09.58.23Sulle note di alcune sue canzoni Farquin, famoso cantautore Curdo del gruppo “Koma Azad”, ci racconta di come la sua arte gli sia costata anni di galera ed una condanna ad oltre 20 anni per “affiliazione e propaganda per un’organizzazione illegale”.

Giyasettin Sehir, regista, insegnante di ballo e attore di teatro, come tanti artisti del centro culturale, lavora e s’impegna a diffondere con i suoi spettacoli e le sue lezioni la cultura curda. Nel 1993 in una perquisizione al centro culturale “Mezopotamya” vengono trovati in possesso di un vecchio registratore per audiocassette di musica e canti in lingua Curda. Lui ed altri vengono 2015-06-05_09.59.45immediatamente arrestati con l’accusa di collaborare con il PKK e per questo accusati di terrorismo: Giyasettin viene arrestato, condotto in commissariato dove per 30 giorni subì le più inenarrabili torture per poi essere trasferito nel carcere di Diyarbakir dove rimase per oltre 10 anni praticando lo sciopero della fame nel tentativo di lasciarsi morire per denunciare la dura repressione che il popolo curdo è costretto da sempre a subire.

“Quando ci picchiavano in carcere, insieme agli altri compagni, ci stringevamo gli uni agli altri in unico abbraccio non urlando di dolore, bensì cantando canzoni di lotta e libertà.”

Uscì dal carcere nel 2003 trovando la sua città completamente trasformata dalla cementificazione, con nuovi palazzi e nuovi quartieri. Tanti dei sui compagni e delle sue compagne di lotta non c’erano più, o perché in carcere, o perché costretti a fuggire in altri paesi o in montagna con la Guerilla. Per 2 anni, evitò di frequentare i pochi compagni rimasti in città onde evitare di attirare su di loro le attenzioni della polizia.

“Ma del dolore si nutre la felicità” per cui il dolore subito ha alimentato la 2015-06-05_10.01.30speranza, la determinazione e la voglia di Giyasettin di ricominciare a fare arte.

Nel 2007 dirige da regista il film “Mes” ambientato a Nusaybin (sud-est della Turchia) durante il colpo di stato del 1980 guidato dal sanguinario dittatore Kenan Evren. Il film, totalmente autoprodotto ed autofinanziato attraverso le attività del “Dicle Filat Kultur Merkezi” ha ricevuto tre premi in alcuni importanti festival Turchi, ma la censura ne ha vietato la proiezione nelle sale. Al momento è al lavoro su un nuovo film sul carcere di Diyarbakir diventato negli anni 80 centro di tortura contro i militanti del PKK. Ci guarda con occhi dolci di chi non crederesti  mai abbia subito anni di galera e torture, salutandoci dicendo che “ chi fa la storia è chi la vive, quelli che hanno il potere non ci hanno dato niente, ma solo preso. Non il potere, ma la resistenza ci ha dato il diritto ad esistere ed abbiamo un grosso debito con chi, oggi come ieri, continua a ribellarsi”.

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Intanto oggi grandissima attesa in città per il comizio dell’HDP dove sono attese centinaia di migliaia di persone in risposta agli ultimi gravi attacchi subiti dai militanti in varie città della Turchia. FB_IMG_1433361844097Due giorni fa a Bingöl Mohamed Oge è stato colpito alla testa da un proiettile mentre era alla guida del furgone della campagna elettorale e nella mattinata di ieri ad Erzurum gruppi fascisti legati all’AKP (il partito Sviluppo e Giustizia di Erdogan) hanno attaccato (con la complicità della polizia) il comizio HDP con pietre e coltelli provocando il ferimento di 18 persone di cui uno con ustioni gravi a causa dell’incendio del furgone della manifestazione.

Stay tuned…

Carovana per il Rojava – Amed  (5 Giugno 2015)


Il campo ezida, le madri della pace ed il clima pre-elettorale in Bakur

Siamo ancora in carovana!

Dopo il primo viaggio a Kobane (dal 13 al 23 Maggio), alcuni componenti della Carovana per il Rojava hanno raggiunto da tre giorni il Bakur (Kurdistan Turco) ed in particolare la città di Amed (Diyarbakir) per esercitare il ruolo di osservatori internazionali in occasione delle elezioni politiche Turche che si svolgeranno domenica 7 Giugno.

M1090067Nella giornata di ieri, Lunedì 1 Giugno, siamo tornati in visita al campo profughi ezida “Shingal” (pochi chilometri fuori città), dove eravamo già stati poco più di due mesi fa insieme alla delegazione Italiana che aveva raggiunto il Kurdistan in occasione del Newroz.

Al nostro arrivo notiamo subito che il numero delle tende presenti è certamente aumentato rispetto a Marzo, ed ha conferma di questo una delle responsabili del campo ci dice che ormai sono  ben più di 4000 le persone presenti.

Una scuola ed un asilo sono le prime strutture che incrociamo; la prima è già attiva grazie al lavoro volontario di alcune insegnanti arrivate da Amed. Qui, nonostante l’edificio non sia certamente adeguato ad ospitare un numero così alto di persone, si fa scuola a tutti, dai più piccoli fino agli adulti. Oltre alla lingua Curda, all’inglese, ed alle altre materie base, ci dicono che da poco si insegna anche la storia delle donne. L’asilo al contrario non è ancora Continue reading


La Carovana continua – Aperitivo e presentazione

Due appuntamenti per discutere e approfondire l’esperienza della Carovana, per organizzare solidarietà e controinformazione, per immaginare le nuove tappe del progetto

Dalle 19 Aperitivo e alle 20 presentazione

Per maggiori info e contatti: carovanaperilrojava.noblogs.org

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Dal 13 al 23 maggio scorso siamo stati a Kobane per portare a termine la prima tappa della nostra carovana di solidarietà internazionalista. Dopo mesi di iniziative di sensibilizzazione, contro-informazione e raccolta di fondi e medicinali abbiamo raggiunto la città che ha resistito e si è liberata dalla barbarie dell’ISIS per consegnare i nostri aiuti. Questo viaggio è stato anche e soprattutto l’occasione per vivere direttamente la rivoluzione sociale che nella città e nel cantone del Rojava si pratica giorno per giorno. Abbiamo incontrato uomini e donne militanti, cittadini, giovani, medici, infermieri, insegnanti… abbiamo conosciuto una società che si vuole ricostruire a partire da un nuovo paradigma, lontano dalla gabbia degli stati-nazione, partendo dal basso, attraverso la partecipazione democratica diretta e l’autogoverno.

Per farlo abbiamo dovuto violare la frontiera dello stato turco, che continua nei fatti a sottoporre i cantoni del Rojava e la città di Kobane in particolare ad un embargo silenzioso ma letale.

Siamo ancora in carovana! Dal 30 maggio al 7 giugno altri attivisti della Carovana saranno in Bakur (“il Kurdistan turco”), come osservatori internazionali in occasione delle elezioni politiche che si svolgeranno in Turchia proprio la prima domenica del mese.